E così, dopo la pausa estiva, abbiamo ripreso il corso di formazione di Tecnico dell’animazione socio educativa, supportato dalla Terapia Espressiva Corporea Integrata (TECI) specifico per la cura delle persone con demenze.
Il corso con regolare attesto conosciuto dalla Regione Calabria e quindi spendibile a livello nazionale è nato grazie ad una collaborazione tra #isim e #ragi.
Stiamo conducendo i nuovi operatori della cura verso una consapevolezza forse un po’ inusuale in un contesto formativo ma mio avviso importante, vista la debolezza che si sta riscontrando nei luoghi residenziali.
Non si può NON descrivere fedelmente e in modo obiettivo il vissuto della persona con demenza sia all’interno del proprio nucleo familiare e sia all’interno di una qualsivoglia istituzione. Chiedo venia…è arduo parlare di vissuto senza entrare nelle loro scarpe spesso strette e quindi scomode. Ma questo fa in modo che gli operatori più “freschi” della cura, quelli che oggi sono meno contaminati dalle pretese di un massiccio controllo sociale e dalla pretesa delle organizzazioni di “disciplinare” la vita delle persone più fragili, possano capire la grande fatica che le persone con demenze e comunque le persone fragili compiono per resistere alle pratiche di espoliazione delle loro identità. Difendendosi come possono e con qualunque mezzo.
E in questa “resistenza” che devono convivere sia le persone con demenze e sia gli operatori. Dall’altra parte. Lontani da ogni azione inglobante.
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