Prende il via a Catanzaro la “trenoterapia”. Cilesi: “Un contenitore affettivo per migliorare la qualità di vita”. Sodano (Ra.Gi.): “Dimostriamo che qui non c’è solo criminalità”. I benefici e gli ambiti di applicazione.
CATANZARO – Ci sono le valigie, la sala d’attesa, il bigliettaio, il capostazione: tutto ciò che serve per tornare indietro nel tempo pensando di essere in un’antica stazione in procinto di prendere il treno di un viaggio immaginario che faccia rivivere ricordi ed emozioni. Si tratta dell’ambientazione messa in piedi a Catanzaro per dare il via alla “terapia del treno” ideata da Ivo Cilesi, tra i massimi esperti in terapie non farmacologiche. Un approccio pensato innanzitutto per migliorare la qualità di vita delle persone con demenze che sarà sperimentato nel capoluogo calabrese su impulso dell’associazione “Ra.Gi.” di Elena Sodano, organizzazione impegnata nel prendersi cura di persone con Alzheimer, Parkinson e con altre patologie neurodegenerative.
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