Si è svolta ieri nella Sala Concerti di Palazzo De Nobili, sede del Comune di Catanzaro, la conferenza stampa di presentazione della manifestazione “La demenza imperfetta – Viaggio tra i luoghi comuni nei territori della mente”, organizzata dalla Ra. Gi. Onlus. Tale evento, che si svolgerà in concomitanza con la XXIII Giornata Mondiale dell’Alzheimer, nelle giornate del 19, 20 e 21 settembre, è stato pensato per celebrare l’inaugurazione del Centro Diurno gestito dall’associazione.
All’incontro per presentare alla stampa le peculiarità del progetto c’erano la presidente della Ra.Gi., Elena Sodano, psicologa e terapeuta psico-corporea, la psicologa Roberta Aloe, responsabile dello Spazio DI. HA. DE., che opera all’interno del Centro Diurno; la psicologa, psicoterapeuta e psiconcologa, Bruna Marozzo, responsabile dello Spazio Eracle, Laura Iozzo, psichiatra e psicoterapeuta, responsabile dello Spazio Sfera, per la cura dei DCA. Per quanto riguarda le istituzioni, c’erano il presidente della Pro Loco di Catanzaro, Filippo Capellupo; l’assessore comunale alle Politiche Sociali, Gabriella Celestino e il dirigente del medesimo settore Antonino Ferraiolo. Il tavolo dei relatori è stato impreziosito dagli interventi dello psicologo, criminologo e musicista Andrea Galiano e da quello dell’architetto Teresa Gualtieri,presidente della sezione catanzarese dell’associazione di promozione sociale “Confacit”.
Elena Sodano ha descritto la tre giorni, iniziando con lo spettacolo formativo che sarà messo in scena giorno 19 presso l’auditorium del Seminario Arcivescovile San PIO X. «La giornata – ha affermato la presidente – sarà animata dalla presenza di esperti ed artisti, tra cui Ferdinando Schiavo, neurologo e autore del libro ”Malati per forza”; Marco Toscani, autore del cortometraggio sull’Alzheimer dal titolo “Ti ho incontrata domani”, prodotto da Paola Taufer, che si è aggiudicato il Global Short Film Award di Cannes 2016 e poiTabata Ginger & Coca accompagnati dalla dottoressa Odra Russo; il violinista Marco Catracchia e tanti altri».
Elena Sodano ha poi presentato il nuovo Centro Diurno che sarà inaugurato il 20 settembre alle ore 16.00 «con un evento che è stato possibile anche grazie agli sponsor, alle istituzioni e alle famiglie, che ci hanno creduto. La struttura è un Open Space per i disagi cognitivi e psico-corporei e un Centro Sollievo per la malattia di Alzheimer e le altre Demenze e rappresenta un grande traguardo, raggiunto dall’associazione senza ricevere alcun finanziamento pubblico. La Ra.Gi., con le sue sole forze si è fregiata del merito, riconosciuto anche dall’Istituto Superiore di Sanità, di aver creato in Calabria il primo Centro Diurno per la cura di queste patologie.
Il Centro che sta per essere inaugurato è il risultato di un lungo e difficile percorso – ha proseguito la Sodano – iniziato nel 2008 e portato avanti con grandi difficoltà, grazie ai professionisti che hanno creduto in questo progetto. Le istituzioni, nonostante le nostre richieste, hanno saputo riservarci solo qualche sorriso e qualche pacca sulla spalla, dirottando i contributi economici verso altre strutture».
Elena Sodano ha anche presentato le “Memosine”, originali mascotte del Centro Diurno. «Si tratta di simpatici pupazzetti realizzati dall’operatrice Patrizia Caliò insieme ai pazienti – ha spiegato – che hanno come testa dei vasi fioriti.
Il loro significato rappresenta la nostra filosofia terapeutica: un paziente con malattia di Alzheimer è una persona radicata solo in un passato lontano. Ma sono proprio quelle radici lontane che la rendono ancora visibile al mondo, anche di fronte alla più profonda devastazione neurologica. Radici che devono essere ritrovate, accudite, collegate, per riposizionare la persona nel suo mondo perduto».
Unanime è stata, durante l’incontro, l’ammirazione dimostrata dai rappresentanti istituzionali presenti. L’assessore Celestino ha riconosciuto il «grande valore di un’iniziativa che contribuisce a colmare la mancanza di strutture adeguate per la cura di patologie la cui incidenza sta aumentando e che colpiscono il malato e la famiglia intera. Sono davvero affascinata da tutto quello che è stato detto in questa conferenza e credo fermamente che il tipo di approccio non farmacologico proposto dalla Ra.Gi. sia molto più efficace, perché più coinvolgente». L’assessore ha poi sottolineato la necessità di «diffondere al massimo la conoscenza della struttura presso un numero sempre maggiore di famiglie che potrebbero averne bisogno» e ha ribadito «il pieno appoggio al progetto da parte del Comune di Catanzaro».
Anche Filippo Capellupo ha espresso viva ammirazione per «un progetto nel quale ha subito creduto e che dovrà avere respiro regionale».
L’incontro è proseguito con la presentazione dei vari spazi di cura, attivati presso il Centro Diurno.
La dottoressa Aloe ha descritto lo Spazio DI. HA. DE., «basato sulla cura delle disabilità e caratterizzato dal fatto che al suo interno si curano i differenti aspetti della disabilità, coinvolgendoli e unificandoli in un unico progetto: l’interesse verso la persona che indossa il vestito della disabilità».
La dottoressa Marozzo ha chiarito le caratteristiche dello Spazio Eracle, la sezione del Centro basata sulla psiconcologia. «Un progetto che – come spiega l’esperta – si basa sull’integrazione di un percorso di sostegno al malato oncologico e alla sua famiglia, con percorsi di Terapia Espressiva Psico-Corporea. L’integrazione di questi due approcci, facilita il malato oncologico nella ricostruzione della propria identità personale, fortemente destabilizzata dalla malattia». Un progetto basato su questo approccio è stato proposto dalla Ra.Gi. anche all’A.O. “Pugliese-Ciaccio” e riguarderà le pazienti del reparto Ginecologia affette da tumore ginecologico.
La dottoressa Iozzo è intervenuta sulla cura dei DCA, secondo un nuovo approccio, quello messo a punto all’interno dello Spazio Sfera, di cui è responsabile. «Si tratta di un percorso terapeutico rivolto al paziente – spiega l’esperta – e orientato al trattamento del vissuto profondo, delle mancanze e delle carenze affettive e di ascolto, che mira a ricostruire quel vuoto lacerante che deforma in carenza ed in abbondanza il paziente».
Infine il dottor Galiano ha parlato di un progetto dal titolo “Alzh 432hz” promosso insieme alla Ra.Gi. riguardante la realizzazione di brani musicali a 432 hertz. L’esperto ha spiegato che «tale tipologia di accordatura, utilizzata in passato, è diversa da quella attuale (a 440 hertz), perché basata matematicamente su un numero multiplo di 8 hertz, un’accordatura su cui si basano processi quali: la frequenza di replicazione del DNA umano; la frequenza di funzionamento dell’ippocampo, adibito alle funzioni della memoria, della sopravvivenza e dell’orientamento spaziale. È facile comprendere – ha concluso l’esperto – come l’ascolto di musica a 8 hertz e ai suoi multipli esatti (432 hertz) possa stimolare l’apprendimento, le capacità di frequenza e la guarigione fisica. Mentre la musica a 440 hertz può generare un indebolimento del sistema immunitario e aggressività.
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