LI DIFENDIAMO DA UNA PEDAGOGIA DISTORTA, che cerca di annullare i corpi per sottomettere le menti, paralizzare gli arti per controllare ed educare i cervelli.
Da sempre prendiamo le distanze da questo modo di curare le Demenze e comunque gli anziani fragili, che spesso vengono costretti a subire un vuoto emozionale che si traduce nell’assenza di un progetto di vita se vengono isolate e lasciate “buone buone” in quella “nostra” desiderata tranquillità.
PERSONE, perché sono persone, abituate ad uno stile di vita diverso da quello che, a seguito della malattia, sono costrette a fare, allontanati da un contesto sociale di confronto, incontri e perché no, anche scontri a volte.
PERSONE, perché sono persone, vivono costantemente in balia degli altri. Sono privi di ogni spinta personale, perché la loro giornata è scandita, e organizzata su tempi dettati solo da esigenze organizzative, “nostre'” che non possono di certo tener conto del singolo individuo. (Loro).
Ma questo rende le persone con una demenza sempre più dipendenti, incapaci di fare e sperimentare, possedute dall’altro, quel chiunque altro che restringe le sue strutture temporali, impedendone ogni coscienza intenzionale.
Forse è il caso di chiedere Cosa vorresti fare oggi? Cosa vorresti mangiare? E….aspettare risposte. Anche se a volte non sono capite.
E allora ben venga il continuo chiacchiericcio che sentite dietro la porta del nostro Centro Diurno. Quel positivissimo Caos, che si instaura tra di noi con loro, con voci non silenziate, ma voci vive che riescono anche a imporsi e dire la loro senza alcuna costrizione. E con corpi spesso burberi, che deragliano dalle regoli sociali ma che si sentono liberi di vivere appieno una bella giornata di sole primaverile tutto catanzarese.
Ma per noi questo significa Vivere e non sopravvivere.
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