Persone con demenza e bambini insieme per vivere una favola meravigliosamente reale e teneramente fantastica. Un’amicizia da coltivare e che emana profumo d’innocenza.
Sarà molto ma molto di più di una semplice festa dei nonni quella organizzata tra il centro diurno per demenze della RaGi e la scuola dell’infanzia Mary Poppins di Catanzaro diretta dalla dott.ssa Stefania Greco. Sono due mondi paralleli che si incontreranno, che parleranno, che comunicheranno. Sono anime molto simili che vivono molti sentimenti comuni, I bambini, proprio come le persone con demenze, vivono bene se i loro sbagli non diventano giudizi sulla loro persona. I bambini, proprio come le persone con demenze, sono individui unici e speciali, dei mondi che non possiamo globalizzare ai quali occorre riconoscere una propria storia, le proprie esperienze, vissuti, valori, ruoli, emozioni che hanno tracciato la loro vita. L’ambiente, il sociale, il territorio, la relazione, rappresentano stimoli psicofisici e cognitivi sia per i bambini che per le persone con demenze, fondamentali per contenere e/o prevenire determinati disturbi comportamentali associati alla malattia, La TECI Terapia lavora moltissimo sul canale dell’imitazione che permette anche alla persona con una demenza grave di ripetere una procedura che chiediamo loro “di fare”. La letteratura scientifica ci dice che la migliore modalità di apprendimento per i bambini è quella dell’imparare facendo e guardando.
I bambini, per sviluppare la loro autostima, devono sentirsi parte integrante di una comunità, devono percepire di essere accettati, senza alcun limite, dall’istituzione in cui vivono , sia essa famiglia, sia scuola, sia comunità. Diciamo da sempre che per le persone con demenze il sociale può diventare un vero e proprio dispositivo terapeutico che riduce gli agiti aggressivi, dando loro la possibilità di esprimersi in piena libertà e autonomia
La pietà, la commiserazione, il ridicolo e la vergogna sono la faccia sporca di chi è abituato a giudicare; umiliano la persona e la fanno sentire come insignificante e diversa. E questo vale sia per molti bambini che per le persone con demenze.
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