La metodologia Teci (Terapia Espressiva Corporea Integrata) per la cura ed il contenimento naturale delle demenze, ideata da Elena Sodano, presidente della Ra.Gi. Onlus, è ormai una realtà che si fa strada sempre di più a livello nazionale, raccogliendo consensi e destando l’interesse di esperti che da anni lavorano nel campo della cura delle demenze, come la dottoressa Esther Di Benedetto, responsabile delle Politiche domiciliari e coordinatrice di uno dei centri diurni della Cooperativa “Cooperarci di Savona, una realtà che da trentacinque anni opera sul territorio ligure.
Tante le collaborazioni create in Italia tra l’associazione Ra.Gi. ed una serie di professionisti del settore, pienamente consapevoli del gap che interessa la gestione e la cura dei pazienti con demenza.
Tanto interesse ha destato il metodo Teci, che attraverso il risveglio delle emozioni, crea un ponte di comunicazione con i pazienti affetti da demenza e viene descritto accuratamente nel manuale “Il Corpo nella Demenza (Maggioli Sanità, 2017), scritto da Elena Sodano e protagonista di conferenze e forum di alto spessore svolti in tutta Italia e applicato ogni giorno all’interno dello Spazio Al.Pa.De. di Catanzaro e del Centro Diurno “Antonio Doria” di Cicala, gestiti dalla Ra.Gi.
Rivoluzionaria è stata anche la creazione in Calabria, a Cicala, del primo borgo “amico delle demenze”. Grazie alla collaborazione della locale amministrazione comunale, guidata da Alessandro Falvo e della Federazione Nazionale Alzheimer, un piccolo borgo ai piedi della Sila, una comunità di appena 900 anime si è trasformata in un luogo a “misura di demenza”, dove chiunque ne è affetto è libero di vivere una vita piena e degna di essere vissuta.
Rivoluzioni nate in Calabria, la cui eco, però giunge più velocemente nel resto d’Italia di quanto non faccia nella nostra regione.
“Ho deciso di conoscere più da vicino il metodo Teci, facendo visita alla Ra.Gi. e ai due centri diurni gestiti dall’associazione, perché – ha spiegato la dottoressa Di Benedetto – da professionista trovo molto interessante quello che Elena Sodano sta realizzando qui in Calabria: lei ha colmato un vuoto che esiste nella gestione dei malati di demenze, ha trovato un modo per comunicare con loro, nonostante la malattia”.
“Sebbene la nostra sia una delle più grosse realtà nella città di Savona, una cooperativa che opera sul territorio da 35 anni con metodologie all’avanguardia – ha proseguito la responsabile di “Cooperarci” -, non sapevamo come colmare questo gap nella cura dei pazienti affetti da demenze, non sapevamo come attivare un ponte di comunicazione dopo la devastazione neurologica dovuta alla patologia. La Teci riesce a colmare questo vuoto e lo fa andando alla radice e ritrovando il vissuto del paziente”.
“Un altro aspetto della Teci che mi affascina molto – afferma la dottoressa Di Benedetto – è il fatto che questo metodo di cura non rinnega la malattia, ma al contrario, la considera il punto di partenza di un nuovo percorso di vita”.
“In questa mia visita a Catanzaro, insieme alla dottoressa Sodano si è valutata la possibilità di avviare un percorso di formazione dei miei operatori a Savona, affinché il metodo Teci divenga patrimonio di altre persone che lavorano nella cura delle demenze. La dottoressa Sodano sarà nostra ospita a Savona il prossimo 6 ottobre”.
“Ho deciso di conoscere il metodo Teci – ha concluso la responsabile di Cooperarci – perché sono pienamente consapevole che nel campo della cura delle demenze è assolutamente necessario colmare un vuoto terapeutico e poi c’è bisogno di una grande opera di sensibilizzazione nel campo di queste patologie ed è mia intenzione conoscere ed utilizzare gli strumenti che ritengo più adeguati per raggiungere questi scopi”.
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