);
Spunti di riflessione

I GUERRIERI DEL PARKINSON

“Sto andando verso tutto questo, Ecco cosa mi succederà”. L’ho trovato lì difronte a quel computer. Chinato. Guardava immagini da Google. Io e lui da soli in quella stanza. Io e lui. Un’aria tesa. Cosa dire.
Il copione era stato inciso nella pietra della sua anima e lui stava iniziando a recitare quel ruolo che un tempo fa gli era stato assegnato dall’autorità in camice bianco. Quel medico ha scritto Parkinson nella cartella e lui nella sua mente aveva inciso la parola rassegnazione.
Forse neanche farci caso, ha iniziato a respirare meno ritmicamente, le sue espressioni facciali sono diventati più limitate, il linguaggio del corpo si è assai ridotto. Si è bloccato e prima ancora di accorgersene ha assunto le forme del Parkinson. Tutta la sua famiglia ha iniziato a comportarsi come una vittima della malattia. Tutto in quella casa era diventato da Parkinson. “Sei vissuto senza la malattia per molto più tempo che con essa – ho detto -. Possiamo superare l’atteggiamento cronico abituale di cui il copione e la malattia ti hanno gravati. Possiamo conquistare un nuovo equilibrio divenendo consapevole del linguaggio del tuo corpo e del modo in cui esso si esprime. Piano piano non sarai più una persona Disperata che cerca una cura miracolosa ma sarai una persona che ha il controllo della situazione e che ha bisogno solo di un po’ d’aiuto”….
“E quindi dov’è la malattia? – mi risponde -. Iniziamo con la tua terapia.” Parlava della TECI. E io sapevo che lo avevo anche per un pó Stanato dalla sua angoscia. Da quella angoscia che solo un “CURATORE DI ANIME” può conoscere.

Iscriviti alla Newsletter


IL CORPO NELLA DEMENZA

Associazione Ra.Gi. Channel

Il contenuto di questo sito è protetto, non è permessa la copia.