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Fidapa, svolto incontro “Relazioni terapeutiche: i nuovi approcci alle malattie da demenza”

Fonte Il Reventino

Soveria Mannelli – Nutrita partecipazione e grande interesse ha suscitato il convegno. Una gremita platea ha seguito per oltre due ore l’interessante incontro sul tema “Relazioni terapeutiche: i nuovi approcci alle malattie da demenza” promosso dalla Fidapa (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari) di Soveria Mannelli svoltosi presso la Casa delle Idee “Gerardo Marotta”.

Tre le relazioni molte apprezzate:“Il corpo e la mente nelle malattie neurodegenerative” di Caterina Ermio, neurologa e presidente associazione “Donne medico”; “La musicoterapia nel trattamento delle demenze” di Francesca Maria Rubbettino, musicoterapeuta e musicista e “La metodologia TECI terapia intensiva corporea integrata” di Elena Sodano (ideatrice del metodo TECI).

Insieme a Mimma Caloiero, presidente della Fidapa di Soveria Mannelli sono intervenuti Francesco Scalise, assessore in rappresentanza del sindaco Leonardo Sirianni, i sindaci Angela Brigante, Decollatura e Alessandro Falvo, Cicala e don Roberto Tomaino, parroco di Soveria Mannelli. Ha introdotto i lavori Vincenzina Nappi, Past presidente Fidapa Distretto Sud Ovest e conclusioni di Giusy Porchia, presidente Fidapa Distretto Sud Ovest. Moderatore Teresa Pullano, Past presidente Fidapa Soveria Mannelli. Il tema dell’incontro collegato al tema Internazionale 2017/20 “Empowering women to realize the sustainable develoment goals” (Responsabilizzare le donne a realizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile) è uno dei diciassette obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, che vede coinvolti tutte le componenti della società civile.

Teresa Pullano, ha ricordato l’impegno della Fidapa del Reventino a favore dei valori della salute e nel caso specifico   conoscere e comprendere le problematiche della demenza. Infine sostiene che bisogna acquisire e promuovere una maggiore consapevolezza della demenza per ridurre i rischi, ottenere una diagnosi e la relativa assistenza, supportare i familiari e i caregiver e promuovere la ricerca. Osservazioni queste che sono servite ad aprire l’argomento.

Nappi, ha accennato al principio dello sviluppo sostenibile e all’impegno delle nazioni per una crescita sostenibile ed intelligente e sottolinea che i punti della nuova Agenda 2030 e degli SDGs  (obiettivi di sviluppo sostenibile) pongono l’Unione europea e l’Italia di fronte a molteplici sfide. Infine spiega che è importante comprende le difficoltà delle famiglie che hanno al loro interno persone affette di Alzheimer e demenza.

La dottoressa Ermio, spiega che lo stato di salute o di malattia di una persona può essere condizionato da aspetti biologici legati al sesso, a fattori ambientali, socio-economici e culturali legati al genere. Aspetti questi di cui si occupa la medicina di Genere (MdG), ritenuta dalle istituzioni internazionali obiettivo strategico per la sanità pubblica. Pertanto,un invito a prestare attenzione alle differenze di genere, e diventi uno standard nelle politiche sanitarie. La Medicina di Genere dell’ISS, per la dottoressa, è un’occasione di confronto per approfondire i fattori legati al sesso-genere e come questi agiscono sull’insorgenza e il decorso di molte malattie in tutte le fasi della vita dell’individuo, nonché sulla risposta alle terapie, e per gettare le basi per la nascita di percorsi di prevenzione, diagnosi, terapia e assistenza che tengano conto di queste differenze.

La dottoressa Rubbettino, ha spiegato il significato e come agisce la musicoterapia, i benefici di questo metodo e come può essere applicato anche nel campo della cura delle demenze.

Elena Sodano ha ampiamente esposto in cosa consiste e su quali basi si applica il metodo Teci, e come questo metodo si muove sul recupero del vissuto dei pazienti affetti da demenza per cercare di mantenere le capacità rimaste e creare un nuovo percorso di vita, malgrado la malattia. Per quanto le patologie neurodegenerative non uccidono in fretta, queste provocano nei familiari “ferite” nella psiche e nel cuore. Sostenitrice che la diagnosi di demenza non pone fine all’esistenza di una persona, la dottoressa Sodano rileva che i malati di demenze hanno diritto a nuove possibilità terapeutiche e la Teci rappresenta un metodo appropriato, senza escludere i familiari e i caregiver, per i quali l’insorgere della malattia è una dolorosa sfida da affrontare con tanto coraggio, ma non da soli. Per approfondire l’argomento si invita a leggere Il volume “Il Corpo nella Demenza” (Maggioli Sanità, 2017) di Elena Sodano.

La presidente Porchia, infine, si congratula con le relatrici per lo spessore delle relazioni che hanno catturato l’interesse della platea e sottolinea l’importanza in questo mondo dell’amore, dell’empatia e dell’ascolto per l’altro e mano nella mano fare il cammino insieme.

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