Grazie all’associazione Solidali Onlus, presidente Lucia Celico e alla disponibilità dimostrata da don Vincenzo Zoccoli sacerdote della chiesa del SS.mo Salvatore, per la prima volta abbiamo iniziato ad aprire le porte delle Chiese e a incontrare le FAMIGLIE. La Fragilità più estrema nel giro dantesco delle Demenze e che sono lasciate sempre più da sole nella loro desolazione.
Ma ieri sera c’erano anche assistenti familiari, psicologhe, oss, educatori. Che bella fetta di umanità desiderosa di andare oltre le conoscenze tecniche.
Grazie alla metodologia di formazione Teci, sono state affrontate in maniera carezzevole anche le tematiche più difficili spesso da accettare.
Abbiamo anche riflettuto sul tema della sessualità che potrebbe sembrare assurdo in questa patologia. Perché come può un malato di Alzheimer vivere la sessualità lui che, non ha più il dono della cognitività?
Anche la persona con demenza può esprimere ed esprime la sua sessualità e quasi sempre lo fa con dolcezza, discrezione e spontaneità.
Sentendosi spesso impacciata come un adolescente al primo incontro. Ha bisogno di essere guidata senza alcun giudizio o vergogna, accogliendo nella nostra anima quello che in quel momento vuole donarci.
Spesso la sua amnesia si intreccia a questi gesti molto delicati e li cancella rapidamente. La persona con una demenza è una persona a tutti gli effetti, con il diritto di vivere ed esprimere a suo modo anche la pulsione erotica.
Siccome il tempo del malato di Alzheimer è assolutamente il presente, loro vivono questi momenti come veri, anche se magari pochi minuti dopo hanno completamente dimenticato tutto. Ma è questo loro presente che Alberga nel loro cuore. Nessun Altro.
Prossimo appuntamento Mercoledi 3 aprile.
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