Ciao Ivo, non immaginavo che la mia terra di Calabria ti amasse così tanto. Quante telefonate, quanti messaggi di persone che ti hanno conosciuto, chiesto consigli, stretto le mani. Tanti pensieri inaspettati, tutti per te e per la bella persona che sei. Pensa, mi ha chiamata anche il ristoratore dove abbiamo mangiato tanto buon pesce e una educatrice che ricordava il vostro mangiar insieme il fresco pane con il salame calabrese. E poi Daniela, la giornalista inusuale che ha fatto il corso della Doll. Ti ha dedicato questo bell’articolo e, ha trascritto una chiacchierata fatta con me sul grande professionista che sei.
Io e te ci siamo conosciuti telefonicamente in una giornata di luglio del 2016. Stavo stendendo la biancheria ed ero emozionata nel sentire la tua voce.
Non ti parlai della Doll ma del Treno perché era ciò che mi incuriosiva di più. E da quel giorno un tuo piano e progressivo fidarsi, capirmi, osservare ogni passo e da parte mia un seguirti silenziosa e discreta.
Ci siamo sentiti giovedì scorso. Eri felice per le belle notizie che ti stavo dando e che ci avrebbero costretto a vederci in aprile per progettare per le persone con demenze.
Abbiamo tanto da fare e da lavorare ancora… Perché si può fare tanto anche se sei un po’ lontano.
E poi ci saranno Paola, Dante. Saremo una bella squadra. Vedrai. Non ti deluderemo.
Ti salutano anche quelle che tu chiami le “mie ragazze”.
Ciao, a presto Ivo.
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