CATANZARO – Elio canta: canta a modo suo, come lui solo sa fare. Non ci sono giudici, né premi. Lui canta e altri cantano con lui. Perché è la sua festa. Perché anche la sua città, quella parte di città reattiva, festeggia con lui. Perché Elio è uno dei protagonisti di questa nuova stagione di iniziative che prendono il nome di “Catanzaro centro storico comunità amica delle persone con demenze”. Iniziative per promuovere buone pratiche affinché commercianti, scuole, teatri, farmacie, giovani, forze dell’ordine e più in generale la cittadinanza possano comprendere meglio il tema delle demenze. Con un obiettivo di fondo: rendere possibile l’accoglienza, il sostegno, l’inclusione, il coinvolgimento delle persone malate e dei loro famigliari. Un percorso nel segno di un (auspicato) cambiamento culturale avviato nei giorni scorsi con un simbolico taglio del nastro di cui si sono occupati proprio loro, Elio e gli ospiti della “Ra.Gi.”, l’organizzazione che ha dato impulso al progetto impegnata da oltre dieci anni nel prendersi cura di persone con Alzheimer, Parkinson o con altre forme di patologie neurodegenerative.
Per l’occasione, il centro storico di Catanzaro si colora di palloncini, ma anche di sorrisi, abbracci, emozioni, speranze. Ci sono amici, parenti, mogli, mariti, figlie e figli. E ci sono le operatrici e gli operatori della “Ra.Gi.” con in testa la presidente Elena Sodano. Per Anna, moglie di Elio, questo caldo pomeriggio del 21 giugno è un giorno speciale: “Questo solstizio d’estate rappresenta per la città una maggiore consapevolezza del fatto che le persone con demenze hanno il diritto di continuare a vivere, nonostante la diagnosi”, dice questa signora dai capelli biondi e dagli occhi verde smeraldo lucidi per l’emozione.
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