Sapete che tutti noi un tempo, quando eravamo bambini, senza giudizi e sovrastrutture mentali e sociali, abbiamo parlato il linguaggio della persona con Alzheimer? Ed è questo il motivo per il quale sono i più piccoli ad avere non solo minore difficoltà a relazionarsi con queste persone ma anche strumenti più idonei per instaurare con loro uno spontaneo rapporto comunicativo e affettivo.Grazie ad una collaborazione con l’Istituto Comprensivo Don Milani -Sala e alla tenacia della nostra operatrice Caterina Mazzotta, gli ospiti del Centro Diurno da lunedì 24 e per sei giornate fino ad aprile, saranno i compagni di giochi, di avventura e di tenerezze di tanti bambini e adolescenti che prenderanno parte ad alcuni laboratori condotti dai nostri operatori in collaborazione con maestre e professori dell’istituto comprensivo.
Questa rappresenta la piena integrazione e inclusione di una Comunità Amica delle persone con Demenze. Occorre partire con una formare dal basso, dai bambini, per avere adulti affettivamente coscienti delle loro ricchezza emotiva.
I piccoli sono magicamente in grado di far stare a loro agio una persona con una compromissione cognitiva. Basta guardare un bambino in relazione con una persona con una demenza per imparare tutto.
Il buon umore, la semplicità di pensiero e quella “Pazzia” proprio dei bambini rende questi ultimi molto più spontanei e capaci di relazionarsi con le persone con demenza più di quando non lo siano le persone adulte, spesso troppo complicate.
I nostri Nonni Smemorini

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