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Prendersi Cura

Sono emozionata nel vedere con quanta cura i nostri operatori rispettano le persone con una forma di demenza. Ecco cura, rispetto, devozione, premura. E così tutto il positivo di un un destino crudele passa da ogni poro della pelle trasformandosi in un atto di fede nell’essere umano.

 

“Il corpo.
Il corpo sente
Il corpo memorizza
Il corpo parla
Il corpo si relaziona.
Sapete non esiste deficit mentale che possa annullare tutto quello che un corpo ha sentito, ha memorizzato nel corso della vita.

Fare delle cose, toccare un corpo o un oggetto, sentire delle sensazioni attraverso la pelle. Se per un motivo come la demenza vengono archiviate dalla mente, se stimolate rinascono come un fiore che si era appassito e ha ripreso a vivere dopo che è stato annaffiato.

Eh si perché il corpo di un malato di demenza è assetato di relazione, di contatto e io e lei in questa foto siamo in relazione, ci guardiamo, ci tocchiamo e la cura con cui sta sistemando il nastro sulla mia testa non fa altro che mettere in evidenza il fatto che questa donna nella sua vita ha sempre avuto cura della sua immagine ma anche di chi le sta difronte quando si tratta di sistemare qualcosa nell’aspetto.

In realtà noi stiamo eseguendo un’attività TECI che ci ha permesso di metterci in relazione attraverso nastri colorati che hanno evidenziato la sua indole premurosa e incline al bello estetico. Tutto questo per dire che è possibile ridare dignità e soprattutto IDENTITÀ a persone che si crede siano come oggetti inanimati da lasciare da qualche parte…”

Mariella Soluri

 

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Elena Sodano

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